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CAPOLAVORI DI MODA: LE BORSE DI ELEONORA ALTAMORE

La borsa: indispensabile accessorio dei nostri tempi, a volte status symbol di eleganza e raffinatezza.

E pensare che il suo primo utilizzo risale nientemeno che alla Preistoria. Sono stati ritrovati, infatti, reperti di sacche rudimentali nelle quali venivano accartocciate pelli di animali o riposti armi e utensili.

La parola borsa pare derivi dal greco “byrsa” che significava cuoio, il materiale con cui venivano realizzate dagli artigiani delle poleis, per portare con sé monete o piccoli oggetti preziosi.

Nel 1700 fecero la loro comparsa i manicotti che, oltre a scaldare le mani, servivano per riporre piccoli oggetti. Per questa ragione in quest’epoca la borsa vera e propria fu messa un po’ da parte, per riprendere a pieno titolo il proprio ruolo nell’abbigliamento femminile tra la fine dell’800 e i primi del 900. Questa, infatti, fu l’epoca in cui le donne conquistarono maggiore libertà sociale e la borsa divenne simbolo di emancipazione, anche perché utilizzata in ambito lavorativo. Per avere borse simili a quelle utilizzate oggi, dobbiamo arrivare al 1926 quando, grazie alla “petite robe noire” (lett.: vestitino nero, quello che chiamiamo oggi tubino nero) dell’immensa Coco Chanel, la borsa venne consacrata come accessorio indispensabile per completare un outfit femminile degno di una donna emancipata e moderna
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